Donne Oggetto

Si parla della donna usata come oggetto, nel corso della storia

Donna Oggetto

Il mercato del lavoro italiano ed europeo ha mostrato, durante questo lungo periodo che vede partecipi anche noi in prima persona oggi, notevoli limiti, causati dalla recessione economica, che ha colpito i maggiori Paesi industrializzati.
La disoccupazione è in notevole aumento, ed i governi nazionali non sono stati, ancora, in grado di elaborare una strategia efficace, per fronteggiare questo fenomeno.
Le donne risentono di questa situazione, in misura maggiore rispetto agli uomini, in quanto vi sono numerosi ostacoli, che rendono più difficoltoso l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro.
Nei Paesi occidentali, questa tendenza è in notevole diminuzione, grazie anche alla crescita dei settori del Terziario, del commercio e dei servizi privati, che ha contribuito notevolmente all'incremento dell'occupazione femminile. ma in molti paesi,in cui erige una cultura con ideali arretrati o religione che che appoggia l'inutilità della donna come persona,questi problemi sono ancora un forte ostacolo per una vita normale.

nel corso del novecento l'ideale della donna allo stesso pari dell'uomo è stato continuamente mutato;dal primo dopoguerra ottenendo il diritto di voto ad un incremento sempre maggiore della donna nel mondo del lavoro abbandonando l'ambiente domestico in cui era stata obbligata a risiedere per tutta la sua vita. Purtroppo però perfino oggi,se pur con mezzi più nascosti e all'apparenza più frivoli,la donna è spesso frutto di sfruttamento e/o mercificazione di essa come oggetto

La donna e la pubblicità degli anni 1990-2000(e oltre)

uno degli esempi più eclatanti della mercificazione della donna come semplice oggetto la ritroviamo nelle pubblicità ,dove essa viene usata solo come modello di bellezza associato ad un pretesto di vendita. Ma non solo negli ultimi decenni avviene questo.La donna usata come manifesto pubblicitario era presente anche nel novecento,come scusa per avere più visibilità nel mercato.Da notare che la donna era usata anche per pubblicizzare ideali e culture del secolo,oltre agli ormai famosi manifesti pubblicitari.

I ruoli femminili raffigurati nelle pubblicità negli ultimi anni non hanno subito molti cambiamenti né sono andati di pari passo all'emancipazione femminile. Piuttosto la pubblicità che da sempre raffigurava il sesso femminile mediante i due stereotipi-quelli della donna casalinga o donna di famiglia e la donna oggetto di desiderio-hanno lasciato che la bilancia pendesse verso il secondo. Questi due risvolti derivano dai due ruoli antitetici che l'immaginario comune delle società patriarcali ha delle donne: quello della santa angelicata e della maligna tentatrice. un altra soluzione dell' assidua presenza di figure femminili ma con ruoli pensati dal punto di vista maschile è dovuta anche al fatto che la maggior parte dei pubblicitari è di sesso maschile(anche se tale fenomeno non giustifica l'uso che ne fanno riguardo l'immagine della donna).
Vivendo in una società che ha ancora dei precedenti maschilisti, gli stereotipi della donna oggetto non sono dei semplici clichè divertenti  su cui sorridere, perché  i messaggi subliminali e inconsci lanciati dai mass media sono recepiti anche dai più piccoli e dai giovani che a volte non hanno strumenti giusti per criticare e guardare il fenomeno del genere in maniera oggettiva e distaccata. Spesso con idee sbagliate e ingiustificate per colpa di questi fenomeni.